36° Stormo Squadre Lavoro

IMPIEGO “SQUADRE LAVORI” PRESSO GIOIA DEL COLLE

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Perplessità generate dall’impiego di personale fuori ruolo, categoria e specialità in situazioni di dubbia “necessità ed urgenza”

Non pochi dubbi ha ingenerato l’azione posta in essere dal 36° Stormo caccia di Gioia del Colle (BA), dove pare che il personale appartenente al ruolo Graduati e Sottufficiali venga impiegato, in costanza di servizio, assieme al ruolo Truppa nelle cd. “squadre lavoro”; queste ultime utilizzate dai Comandanti di corpo per tutte quelle mansioni afferenti la manutenzione ordinaria e straordinaria del “verde” e di talune infrastrutture interne di reparto. (clicca sul link e leggi la nostra lettera al riguardo)  

Orbene la criticità, a parer nostro, nasce dal fatto che la normativa interna di F.A. (OD – 1 ed. 2013) preveda testualmente che tali oneri vengano affidati al solo personale di Truppa, adeguatamente formato e preparato sull’utilizzo di macchinari e attrezzi da lavoro specifici, nonché supervisionato da figure professionali individuate a priori (nel rispetto di quanto previsto da norma primaria, ovvero D.Lgs. 81/2008). In deroga a ciò, solo in casi di reale “necessità ed urgenza”, sarebbe prevedibile l’impiego di ulteriore personale, anche di ruoli e gradi ben differenti.  Abbiamo motivo di credere che ciò non sempre avvenga in maniera particolarmente “attenta” non solo per l’Ente in questione, ma anche per molte altre realtà aeronautiche disseminate per lo stivale.

Siamo, altresì, consapevoli delle difficoltà che, nel merito, possano incontrare i Comandanti di corpo obbligati, “costi quel che costi”, a mandar avanti l’operatività del reparto lanciando, anche se necessario, “il cuore oltre l’ostacolo”. Questo, però, non può più essere prassi consolidata, perché il rischio per il personale militare è reale e concreto, se si pensi anche al fatto che, molto spesso, vengono impiegate in suddette “squadre lavori” uomini e donne con alle spalle decennale esperienza professionale; svilendone quindi ruoli e compiti d’istituto.

La rappresentanza Militare ha, a tutti i livelli, terminato ufficialmente la propria ragion d’essere e, ora, spetta alle Associazioni Sindacali svolgere il delicato compito di mediatore fra la Politica, il Governo ed il “mondo militare” (a volte, nel suo complesso, altamente auto-conservativo).

Siamo qui per dare una mano sincera e leale, qualora necessario, perché i problemi che spingono simili azioni di comando, ovunque ciò accada, vengano correttamente attenzionati al vertice militare di riferimento, affinché si possano recuperare le necessarie risorse ed expertise professionali (anche dall’esterno), per far fronte a simili criticità.

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