Movimentazione Personale

Aeronautica Militare – Criticita’ in talune procedure di movimentazione del personale

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Malgrado la Direttiva di Forza armata (DIPMA UD 001 - ed. 2022) faccia chiaro riferimento al periodo temporale in cui procedere alle movimentazioni del personale, si registrano diversi casi in cui si agisce “in deroga”

Forte è l’attenzione che AMUS – Aeronautica da sempre dedica al personale in armi ed alle proprie famiglie, tant’è vero che non poteva rimanere in silenzio dinanzi ad una questione che ha inciso, in maniera significativa, proprio sul benessere psico-fisico di questi ultimi.

Leggi lettera indirizzata al Capo di SMA:

Come citato in premessa, la Direttiva interna di Forza armata, ovvero la nota DIPMA UD 001 – ed. 2022), definisce il periodo nel quale far avvenire “di massima” le movimentazioni del personale; tale arco temporale, pertanto, inizia col mese di giugno e termina con il 15 di settembre.

Ovviamente chi ha pensato, nei fatti, la norma è stato lungimirante nel prevedere che gli avvicendamenti avvenissero proprio nel periodo estivo, in cui si registra un fisiologico calo delle attività operative e di istituto, con il personale militare che “generalmente” usufruisce di periodi medio-lunghi di ferie.

Tale fattispecie garantirebbe, quindi, agli interessati,  di porre in essere tutte quelle attività burocratiche, logistiche ed amministrative che necessariamente fanno seguito ad un “ordine di impiego”; con riguardo, in modo particolare, agli uomini e donne in azzurro con figli in età scolare e a coloro i quali fanno istanza di eventuale “ricongiungimento familiare”.

Sono molti i disagi che fanno seguito ad un trasferimento: dalla ricerca di un alloggio (che sappiamo essere particolarmente critica in area romana e nelle città metropolitane) ad un eventuale lavoro per il proprio partner, finanche all’iscrizione presso nuovi istituti scolastici dei figli minori, eccetera.

Al nostro vertice militare non chiediamo molto, ma che quantomeno vengano assicurate tutte quelle attività tese a “minimizzare il danno” nei confronti del personale posto alle dipendenze evitando, di conseguenza, di andare ben oltre la data del 15 settembre con l’emissione del definitivo provvedimento di impiego (spesso purtroppo con pochissimo preavviso), che sappiamo essere l’unico atto definitivo a seguito del quale una “famiglia militare” potrà pensare di riorganizzare la propria vita presso una nuova sede (nazionale o internazionale).

Rimarremmo attenti su questa e sulle tante altre questioni che, dall’ormai lontano 2019, portiamo avanti senza remore alcuno.

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