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CONTRATTAZIONE MILITARE

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Verso la definizione della stagione 2022-2024

Si è tenuta in data 20 novembre, una nuova tornata in Funzione Pubblica tra i Rappresentanti delle APCSM di rilievo nazionale e la controparte politico-militare – in sede tecnica – nell’ambito della definizione del prossimo rinnovo contrattuale 2022-2024 (previsto per il personale da Graduato fino al grado di Capitano).

La seduta ha visto la delegazione di AMUS come sempre protagonista al tavolo. Quest’ultimo è stato aperto in via preliminare dal Consigliere del Ministro della P.A. (Dott. Gallozzi) che, in un suo iniziale preambolo, ha confermato che più del 90% delle risorse verranno allocate sulla parte “fissa e continuativa e che, per il 2024, ci saranno arretrati medi mensili in busta paga pari a circa 126€ lordi da moltiplicare per 13 mensilità (in quanto in parte già assorbiti dall’indennità di vacanza contrattuale); mentre a regime (ovvero da gennaio 2025) l’aumento medio mensile sarà di poco superiore ai 198€ lordi pro-capite.

“E’ stato un contratto ricco ma povero, a causa della eccessiva crescita inflazionistica dell’ultimo triennio; non colmabile neanche con un incremento salariale pari all’imminente verosimile 6%”: queste le parole del Dott. Gallozzi.

Proprio per questi motivi, il Segretario Generale di AMUS (Guido Bottacchiari) ha ben apprezzato l’iniziativa del Governo di stanziaregià nell’ambito della prossima Legge di Bilanciorisorse per il futuro rinnovo contrattuale (pari a circa 1/3 dell’intera Manovra finanziaria) oltre allo 0,22% in incremento ai volumi finanziari dell’attuale contratto. Somme, queste, pari a circa 55 milioni di euro per tutto il Comparto Difesa e Sicurezza – in corso di definizione nella attuale manovra di Bilancio – che saranno presumibilmente destinate sul “trattamento accessorio”, già con questo contratto. In virtù di ciò, saranno quindi previsti ulteriori approfondimenti e finanziamenti di istituti economici (verosimilmente il FESI) da destinare al personale in uniforme e su cui siamo già all’opera con il nostro team di studio.

Malgrado la conferma, a partire dal 2025, dell’indennità di servizio notturna per il personale inserito in turnazioni (a vario titolo), forte è stata la posizione di AMUS sulla necessità di garantire, al predetto personale, l’inserimento della mezz’ora del pasto all’interno del citato servizio (oltre al recupero della festività o della giornata non lavorativa eventualmente non goduta a prescindere dal momento di inizio turno – per il quale abbiamo in itinere proprio un ricorso collettivo).

Si è parlato, tra le tante questioni affrontate e per cui rimandiamo al seguente video intervento raggiungibile sul nostro canale YouTube: (LINK VIDEO), della necessità di adeguare la norma sugli straordinari a quanto previsto per le Forze di polizia ad ordinamento civile (ad oggi le Forze armate sono estremamente penalizzate in termini assoluti, per quanto attiene sia agli stanziamenti di risorse complessive su tale voce che per la mancata previsione di una obbligatorietà al compenso); oltre al tema di garantire una concreta flessibilità oraria al personale dell’A.D., in via diretta e senza richieste individuali (flessibilità che sinora opera a “macchia di leopardo” e mai resa concretamente attagliata a quanto già disposto dal DPR n. 255/1999 “Recepimento del provvedimento di concertazione per le Forze armate relativo al quadriennio normativo 1998-2001 ed al biennio economico 1998-1999”).

Occorrerebbe, poi, confrontarsi, senza tabù o posizioni preconcette, su strumenti e modalità di lavoro sempre più flessibili (senza mai dimenticare la specificità del nostro essere militari) ed “al passo coi tempi”, in ambiti magari non prettamente operativi e per attività e tempistiche ben definite: ad esempio il “Lavoro Agile o da remoto” ovvero “lavoro decentrato”, sempre più applicato in ambito sia pubblico che privato e chiesto a gran voce per città ed Enti Locali la cui mobilità risulta essere spesso molto critica (vedasi aree metropolitane e Roma in ambito giubilare, etc.).

Ciò garantirebbe, in determinate e ben valutate circostanze, la possibilità di sgravare i disagi logistico-gestionali sia urbani che amministrativi, consentendo al personale militare di meglio gestire le proprie esigenze famigliari, coniugandole proficuamente con i compiti d’istituto, a loro attribuiti dalla Forza armata.

Stiamo lavorando senza sosta a risorse date e nell’attesa di incontrare il Presidente del Consiglio alla definizione del miglior contratto possibile, affinché si migliori la qualità della vita di tutti gli uomini e donne in uniforme (di ogni ruolo e grado), pronti a partire con i nuovi trienni negoziali destinati alla Dirigenza militare (dal grado di Maggiore fino a Generale di Squadra Aerea).

VUOI CHE AMUS SIA SEMPRE PIU’ INCISIVA E DETERMINANTE? Iscriviti e partecipa, il cambiamento è già cominciato!

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