Passi in avanti per la chiusura dell’area negoziale dei Dirigenti relativa ai due trienni 2018-2020 e 2021-2023
Pressoché ultimati i lavori propedeutici alla sottoscrizione dei contratti per il personale militare dirigente relativi ai trienni 2018-2020 e 2021-2023.
Al termine di due riunioni in sede tecnica tenutesi nei giorni 29 e 30 luglio, è stato difatti raggiunto l’accordo tra la parte pubblica e le APCSM munite di rappresentatività per il personale dirigente.
Tra queste, come noto, AMUS, unica organizzazione in possesso di tale indispensabile requisito nell’ambito dell’Aeronautica Militare ed una delle sole quattro sigle ambito Difesa.
La delegazione di AMUS, composta dal Segretario Generale Guido Bottacchiari e dai dirigenti nazionali Paolo Pappalepore e Massimo Borghini, capi rispettivamente del 1º e del 2º Dipartimento, ha fattivamente contribuito al raggiungimento dell’accordo, svolgendo un’efficace opera di studio e mediazione finalizzata ad ottenere in primo luogo (stante l’esiguità delle risorse finanziarie disponibili) un’indennità una tantum pari a quella attribuita ai pari grado/funzione appartenenti alle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare ed ottenendo l’estensione al personale dirigente di importanti istituti già riconosciuti al personale contrattualizzato; per effetto del recepimento dei D.P.R. n. 40/2018 e n. 56/2022 quali, a titolo esemplificativo, la licenza solidale, la quasi totalità delle norme sulla tutela della genitorialità, l’adeguamento dell’indennità di missione, di quella di trasferimento e dell’indennità operativa.
Assai rilevante, inoltre, è l’aver ottenuto l’impegno governativo a rivedere in senso ampliativo le materie oggetto di contrattazione per il personale dirigente, attualmente contenute nell’art. 46 d.lgs. n. 95/2017: a tale proposito, AMUS è stata in prima fila nel richiedere l’inclusione di fondamentali materie quali, tra le altre, la previdenza dedicata e complementare, l’articolazione dell’orario di servizio, il compenso per lavoro straordinario e la contrattazione di secondo livello.
Va quindi valutata in senso estremamente positivo l’attestazione di parte pubblica relativamente alla necessità di strutturare meglio i volumi finanziari consolidati già a decorrere dal 2021 e di dare respiro prospettico all’area negoziale nel senso proposto.
In particolare le risorse finanziarie, ora oggetto di una tantum visto il ritardo nei contratti, andranno poi a concorrere (aggiungersi) alle disponibilità che verranno per il triennio 2024-2026, periodo relativamente al quale sussiste l’impegno da parte del Governo, da un lato di alimentare con fondi ad hoc, non derivanti dal DPCM annuale di adeguamento del trattamento fisso, e dall’altro di un ampliamento delle materie e di un riequilibrio delle risorse intra-comparto, ora non pienamente soddisfacente.
Si preannuncia quindi in autunno una nuova e più “piena” contrattazione per il triennio 2024/2026 con materie e risorse ampliate ed equiripartite.
La firma dei contratti per i trienni 2018-2020 e 2021-2023 è prevista per mercoledì 6 agosto 2025 alle ore 10.
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