Risposta dello Stato Maggiore AM alla nostra missiva...ma AMUS non ci sta e porta ora la questione al Ministro della Difesa
Deludente e irricevibile la risposta di SMA – UCAG alla missiva che AMUS – Aeronautica aveva indirizzato, lo scorso agosto, al vertice militare AM, con riguardo alla proposta di Forza armata di modificare lo svolgimento dei servizi di Force Protection, con turni non superiori alle 12 ore continuative.
La Forza armata richiama e giustifica questo epocale cambiamento (specie sul fronte turnazioni, peraltro operato in solitaria e senza un opportuno confronto con queste Organizzazioni sindacali), adducendo “motivi politico-strategici, funzionali e di conformità alle vigenti disposizioni di legge, in tema di orario di servizio”.
AMUS – Aeronautica, con la sua lettera di agosto (vedi articolo al seguente link: Modifica turnazioni AM per i servizi di Force Protection) ha tentato da un lato di ricordare che la materia dell’orario di servizio è, nella sua più ampia accezione, giuridicamente collocata nell’alveo della contrattazione collettiva. Infatti, il Decreto Legislativo del 12 maggio 1995, n. 195 e smi, “in materia di procedure tese a disciplinare i contenuti del rapporto di impiego del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate”, attribuisce alle Organizzazioni rappresentative (ad oggi Sindacati militari) l’argomento della durata dell’orario di lavoro e, in tal modo, riteniamo che un tema così impattante, come quello delle variazioni delle turnazioni, non possa che inevitabilmente riflettersi su di esso.
È stato evidenziato, inoltre, che il Decreto Legislativo n. 532 del 26 novembre 1999, “in tema di disposizioni in materia di lavoro notturno” prevede che le stesse norme, si applichino anche al personale del Comparto Difesa e Sicurezza, seppur con una specifica disciplina da definire e realizzare con decreti interministeriali (purtroppo ancora non emanati). In aggiunta, la contrattazione collettiva ha il potere di stabilire le riduzioni di orario di lavoro normale (settimanale/mensile) e la relativa maggiorazione retributiva per tali lavori notturni.
A parere dello scrivente, occorreva quindi trovare una soluzione condivisa, tesa a coniugare le fondamentali necessità operative di Forza armata, con le ineludibili necessità personali e familiari, nonché logistiche, economiche e psico-fisiche del personale militare, che non deve essere ingiustamente danneggiato.
Inoltre, si chiedeva, in attesa di un confronto in sede interna o interforze, ovvero politico – istituzionale, di lasciare ampi margini di azione ai Comandanti di corpo degli enti AM, i quali, a seconda della posizione geografica dell’ente, della presenza o meno di adeguati trasporti pubblici, del tasso di pendolarismo del personale preposto ai servizi armati e del quadro alloggiativo presente presso il sedime interessato, potessero proporre di mantenere i servizi armati su una tipologia H24.
In conclusione, vista purtroppo la chiusura da parte della Forza armata sul tema in esame, AMUS – Aeronautica ha ora chiesto un apposito momento di confronto sulla questione al vertice politico del Dicastero Difesa, al fine di evitare azioni diverse di tutela, con lo scopo di incidere in maniera sinergica sui criteri di determinazione dei turni di servizio, in completa aderenza al quadro normativo di riferimento che, come citato, fornisce alle Organizzazioni sindacali tali indiscutibili prerogative.
Leggi lettera di SMA - UCAG:
Noi ci siamo e ci saremo, in maniera seria e collaborativa, rimanendo sempre vigli sul tema e mantenendo assolutamente alta l’attenzione in favore di tutti gli uomini e donne in azzurro.
Puoi rileggere la lettera inviata al Ministro
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