Approvata in Parlamento la modifica dell’art. 33 della Carta Costituzionale: dopo 75 anni lo sport viene definitivamente annoverato tra i valori fondanti della Repubblica
La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la proposta di legge che modifica l’art. 33 della Costituzione, introducendo il nuovo comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
L’inserimento dello sport all’interno della Carta Costituzionale comporterà, quindi, un impegno da parte dello Stato a favorire le attività connesse ad esso.
Allo stesso modo, la cultura dello sport in ambito Forze armate, dovrebbe essere sensibilizzata in tutti i reparti, soprattutto in quelli operativi e di vertice.
Infatti, duole evidenziare che taluni nostri iscritti continuano a segnalare difficoltà per lo svolgimento dell’attività sportiva durante l’orario di servizio, con riguardo al fatto che la stessa alle volte “viene ostacolata” o “vista di cattivo occhio” dai Superiori gerarchici, soprattutto negli Enti ed Organismi centrali, per i motivi più disparati.
Le difficoltà sono spesso accentuate anche dalla mancanza di strutture sportive idonee all’interno dei sedimi, che potrebbe però essere sopperita stipulando convenzioni con impianti sportivi esterni, come peraltro previsto dalle direttive in vigore. A tal fine, di contro, vogliamo segnalare che esistono in Forza armata esempi virtuosi di come lo sport viene promosso ad ogni livello e, per questo, è impensabile che altrove continuino a registrarsi “interpretazioni obsolete” sul tema da parte di taluni Comandanti di corpo.
Auspichiamo, dunque, un’apertura sul tema da parte dei vertici di Forza armata, rimanendo a disposizione per identificare delle soluzioni concrete, tese a garantire la fruizione delle ore previste (durante il servizio) per l’espletamento dell’attività sportiva, propedeutica al mantenimento dei requisiti fisici, in ossequio alla direttiva di Forza armata “SMA ORD 034”.
La cultura dello sport è oggi elemento pregnante anche della Costituzione, ed avere quindi uomini e donne che fondano il loro operato anche su simili principi, deve essere necessariamente valutato come un indiscusso pregio e non come una “criticità operativa”.
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