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CONTRATTO PER I MILITARI 2022 – 2024

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Siglato il pre-accordo con la controparte pubblica in sede tecnica

Firmato oggi, 12 dicembre 2024, in Funzione Pubblica (prima storica volta per i Sindacati Militari) il pre-accordo relativo al nuovo contratto per il personale militare fino al grado di Capitano – triennio 2022/2024 (vedi tabella stime incrementi stipendiali).

Seguirà, a breve, la firma formale in presenza delle previste Autorità politiche e militari ed inizierà l’iter per la firma del successivo D.P.R..

Tante le novità da registrare in senso positivo, prime fra tutte il fatto che la maggior parte delle risorse allocate dal Governo (circa 1,6 MLD di €) sono confluite per oltre il 92% sul “trattamento fisso e continuativo” e solo l’8% (pari a scarsi 16 MLN di €) sulla parte “accessoria”.

Quindi la gran parte delle risorse andrà a tutto il personale in uniforme e saranno garantite almeno 100,00 (cento) euro nette in busta paga al cd. “piede di livello”, ovvero al Graduato, con un aumento medio mensile pro-capite pari a ca. 200,00 (duecento) euro lordi

Importanti anche le misure a tutela della genitorialità, come ad esempio l’esonero dal servizio notturno per le situazioni monoparentali con figli fino a 14 anni di età, oltre che l’esonero a domanda (per il padre o la madre), sempre dai predetti servizi, in quelle situazioni in cui si è in attesa di ricevere i previsti benefici della L.104/1992 per l’assistenza ai figli affetti da gravi patologie; nonché nuove norme in tema di licenza/riposo solidale e licenza straordinaria per congedo parentale.

Oltre a quanto sopra in premessa, la grande vittoria di questo contratto è stata la complessa e spinosa partita dello straordinario.

In premessa, è opportuno evidenziare che già dal prossimo anno, infatti, le risorse destinate a questo istituto economico saranno divise tra personale contrattualizzato (fino al grado di Capitano) rispetto a quelle da destinare alla Dirigenza (da Maggiore fino a Generale S.A.), aprendo la strada a criteri di ripartizione più equilibrati e chiari tra le due componenti. Fatto che, nel tempo, consentirà ai cd. “contrattualizzati” di investire con serenità su questo istituto e portarlo a livelli finanziari pari a quello delle Polizie ad Ordinamento civile e militare; anche attraverso la ristrutturazione/eliminazione di istituti giuridici come il CFI e il CFG (che forfettizzano il pagamento dello straordinario).

Sull’altro versante, i Dirigenti militari potranno iniziare – sul loro tavolo di contrattazione – a lavorare a quello che in futuro potrà divenire il cosiddetto “terzo pilastro della retribuzione”, ovvero una “indennità per obiettivi” svincolata, per quanto sarà possibile, dalla necessità di “timbrare il cartellinoe più orientata al risultato.

Sul tema delle risorse dello straordinario, AMUS e la “Rete Sindacale Militare” stanno già lavorando con il Governo e la Politica, affinché le scarse risorse previste per il personale delle Forze armate (oggi circa 450 MLN di € per oltre 160mila operatori – tra CFI, CFG e Straordinario) arrivino ad essere il più possibile pari a quelle previste per la Polizia di Stato (circa 1,1 MLD di € per meno di 100mila operatori). Ciò, al fine di ridurre il gap retributivo e rendere la norma di obbligatorietà di retribuzione dello stesso straordinario veramente concreta, nel rispetto del principio di equi-ordinazione del Comparto.

Oggi, infatti, la norma sullo straordinario, sottoscritta dalle parti sociali e dalla controparte pubblica, prevede che il citato istituto dovrà essere pagato dall’A.D. con gli appositi stanziamenti di bilancio e, qualora ciò non sia possibile entro il 31 dicembre dell’anno in cui è stato svolto per limiti di budget, potrà essere pagato/recuperato anche nei due anni successivi (eventualmente in forma di recupero compensativo). Successivamente, rimarrebbe sempre retribuibile, ma nell’ambito degli stanziamenti di bilancio previsti (ad oggi scarsi), ovvero in caso di potenziali ulteriori stanziamenti annui (vedasi gli ultimi incrementi per l’anno corrente pari a circa 20 MLN €).

Da ultimo sul fronte delle indennità accessorie, siamo riusciti a portare a casa anche la tanto agognata indennità per i servizi notturni (sia armati che non) che ricordiamo essere stata una “battaglia” esplicita di AMUS, già in tempi non sospetti (a cui bene hanno fatto altre sigle sindacali ad accodarsi), con tre lettere indirizzate, nell’ordine, prima al Capo di SMA e, a seguire, al Ministro della Difesa ed alla Funzione Pubblica (vedi articolo onnicomprensivo).

A questo, va aggiunto, che con le poche risorse date – che ricordiamo essere circa 16 MLN di € per queste fattispecie “accessorie” – siamo riusciti ad ottenere una specifica indennità per il personale “manutentore” in possesso di patente europea – pari a 35,00 (trentacinque) euro mensili – ed un incremento delle operative per gli “equipaggi fissi di volo” (vedi la nostra piattaforma normativa ed economica), nonché una indennità per personale cinofilo (pari a 50€/mese).

In chiusura, grazie ad un’azione incisiva ma equilibrata, sia in termini di competenza che di concretezza, già in questo contratto verranno sottoscritti tutta una serie di impegni con l’Amministrazione, per provare a realizzare con la massima solerzia consentita: una  flessibilità oraria in ingresso e uscita per tutti gli E/D/R di Forza armata, il pieno recupero delle festività (o giornata non lavorativa) per i servizi, a prescindere dall’inizio del turno e, in ultimo, l’inserimento della pausa pasto all’interno dei servizi previsti in turnazione, senza alcuna decurtazione del tempo di lavoro.

Sono queste e tante altre le novità in arrivo nel prossimo futuro, nella consapevolezza che ancora molto ci sarà da lavorare. Proprio per tali ragioni, AMUS c’è e continuerà ad essere presente, grazie solo al vostro supporto ed alla vostra fiducia, sui “tavoli che contano”, per migliorare le condizioni di vita di TUTTI e adeguarle alle sfide che la società ci impone.

Sempre fedeli al giuramento prestato, siamo pronti a mettere in campo tutte le nostre energie già per il prossimo rinnovo contrattuale 2025/2027 (per cui ricordiamo – novità rispetto al passato – che il Governo ha già stanziato le risorse e, quindi, potremo avviare i lavori sin da subito) e per aprire, dal prossimo anno, la cd. “Area Negoziale per i Dirigenti (scaduta dal 2017 ad oggi), per la quale ricordiamo che AMUS è oggi l’unico Sindacato rappresentativo per l’AM.

Continuate a seguirci!

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