DASAS PRATIC D M

COMPENSO FORFETTARIO DI IMPIEGO PRESSO LA D.A.S.A.S. DI PRATICA DI MARE. DISAGI E MALUMORI

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AMUS - Aeronautica scrive all’Ufficio Consulenza e Affari Giuridici dello Stato Maggiore AM

Con una missiva indirizzata all’UCAG di SMA, il nostro Sindacato chiede un mirato intervento chiarificatore, allo scopo di fugare i dubbi interpretativi che “taluni Enti AM”, tra cui quello in parola, parrebbero generare nella corretta applicazione del CFI (Compenso Forfettario di Impiego) nei confronti del personale militare avente titolo.

Sembra strano, oggi, dover entrare così nel dettaglio per simili tematiche le quali, a ragion veduta, fanno parte del dominio applicativo AM ormai da svariati decenni, e per le quali anche la dottrina in merito pareva essere esaustivamente chiara.

Malgrado ciò, in presenza di diverse centinaia di segnalazioni e, constatata la veridicità dei fatti, non abbiamo potuto restare a guardare, percorrendo dapprima tutte le possibili soluzioni, tese a risolvere la criticità in parola e, in ultimo, richiedendo un intervento preciso da parte dell’Ufficio delegato proprio dal Capo di SMA, quale interlocutore deputato ad intrattenere le relazioni con le Associazioni Sindacali, ad ogni grado e livello

Vi invitiamo a leggere la nostra missiva per i dettagli specifici e per la completa analisi sindacale operata.

 Di seguito proponiamo la versione integrale in formato pdf.

Leggi LA NOSTRA MISSIVA

A tal fine, dopo una attenta disamina giuridica dell’istituto in questione, vogliamo ricordare che lo stesso sostituisce la disciplina del normale orario di lavoro, prevedendo un compenso specifico (CFI) da applicarsi per determinate condizioni operative/addestrative: impiego oltre il normale orario di lavoro, protrarsi per almeno 48 ore senza soluzione di continuità, obbligo di rimanere disponibili nell’ambito dell’area di operazioni, consentire adeguati turni di riposo, etc.

Malgrado ciò, presso la Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale di Pratica dei Mare (D.A.S.A.S.) ci si trova in presenza di una serie di storture interpretative/applicative inerenti la corretta utilizzazione del CFI, tant’è vero che il ricorso alla fruizione di un giorno di licenza ordinaria (ad esempio per il lunedì) da parte del personale militare già inserito in ordine di operazioni, comporterebbe l’estromissione dello stesso da tutta la “finestra operativa” che, per sedimi di tale entità, molto spesso dura una intera settimana (e anche più); di contro, ciò non accadrebbe qualora il personale, sempre per la medesima data, facesse ricorso all’istituto del recupero compensativo (per l’intera giornata lavorativa, ovvero 8 ore). A tal fine, occorre precisare che tale “atteggiamento estromissivo” sarebbe registrato anche ab origine, ovvero qualora l’interessato dovesse aver fatto richiesta di licenza in via preventiva; prima quindi del necessario inserimento in ordine di operazioni.

Orbene, oggigiorno, appare quantomai inusuale ed altresì “aberrante” il voler proseguire su questa strada interpretativa in merito all’applicazione del CFI, tutto a danno del personale militare posto alle proprie dipendenze, ed in totale contrasto con la disciplina di settore, ampiamente consolidata e già citata in premessa.

Attenderemo gli esiti che produrrà la nostra missiva, anche riguardo ad ulteriori Enti AM, per i quali stiamo iniziando a ricevere paritetiche segnalazioni, vigilando costantemente affinché simili atteggiamenti (palesemente non in linea con il portato normativo vigente), vengano definitivamente rettificati, ponendo fine ad una azione chiaramente ingiusta, iniqua e vessatoria.

 

Continuate a seguirci.

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