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Comunicato Stampa numero 01-2024

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La tutela sanitaria del personale militare non è in vendita!

Lo Stato Maggiore della Difesa, dal quale ci aspettavamo la stessa sensibilità e lungimiranza dimostrata dal Ministro della Difesa (che pur in assenza di un obbligo di legge ha già per due volte incontrato le scriventi Associazioni) ha, invece, chiesto al Co.Ce.R – Comparto Difesa, di fornire un parere sul nuovo disciplinare tecnico, da porre a base di gara per la polizza assicurativa sanitaria del personale delle FF.AA. e dell’Arma dei carabinieri.

Esprimiamo grande perplessità e disappunto per l’inopportuna richiesta ad un organismo che non ha più, nei fatti, alcuna potestà giuridica sulla materia contrattuale e sul tema in questione visto che, già dal 1° febbraio 2024, si conoscono i dati consolidati delle deleghe sindacali sottoscritte dal personale militare, con riferimento ai Sindacati militari (unici organismi deputati a rappresentare il personale su queste materie). 

Che si chieda al Co.Ce.R., in maniera quanto mai intempestiva, di esprimere un parere su un tema così sentito dal personale in armi, solo perché mancano alcuni giorni alla definizione della rappresentatività sindacale, appare semplicemente grottesco. 

Ma ancor più allarmante, oltre al metodo, è il merito!

Andando con ordine, ai commi 348-349 della legge n. 213/2024 (bilancio 2024), vengono stanziati 38,3 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, da destinare alla stipula di polizze assicurative per la copertura sanitaria ed infortunistica (complementare/integrativa) del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia.

Ora, da ciò che si evince dalla presentazione fornita da SMD al Co.Ce.R. – Comparto Difesa, la quota mediamente stanziata pro-capite per il nuovo contratto di assistenza sanitaria per i militari ed i carabinieri (quasi 300.000 operatori, più del 60 percento del totale del Comparto) passerebbe da 50 (già a bilancio operante 2023) a 75 euro, impegnando le risorse aggiuntive finanziarie destinate dal Governo (tutte quelle spettanti per FF.AA. e carabinieri?) portando però ad una rinuncia completa all’apprezzato screening annuale di prevenzione sanitaria; a fronte di altre scelte su diversi versanti della stessa polizza.

Ora, pur comprendendo le difficoltà nel finalizzare una polizza che preveda un checkup generalizzato come in passato, rimane comunque da valutare un possibile nuovo e più ristretto ambito di prevenzione mirata, nonché le scelte operate nel definire il nuovo disciplinare che il Co.Ce.R ha accettato (non si sa bene perché e soprattutto con che valenza rappresentativa).

Chiediamo pertanto, al Sig. Ministro Crosetto, cui riponiamo massima fiducia, un autorevole intervento, teso a chiarire allo Stato Maggiore della Difesa, una volta per tutte, che la tutela del personale militare è già sostanzialmente in capo alle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari (APCSM); ad oggi già ampiamente rappresentative del personale e, nel merito della questione, di rinviare ad un confronto cui sin d’ora ci dichiariamo immediatamente disponibili.

 

NON SIAMO PIÙ DISPOSTI AD ASPETTARE OLTRE.

Leggi lettera della "Rete Sindacale Militare":

Sindacato Militare “AMUS – Aeronautica”
Via Amaroni, 16 – int. 6
00126 – Roma (RM)

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