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AMUS alla camera dei deputati: “è il momento delle decisioni”

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Il Segretario Generale Bottacchiari interviene ai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia e Forza Italia

Roma, 6 novembre 2025

Il Segretario Generale di AMUS, Guido Bottacchiari, è intervenuto ieri alla Camera dei Deputati nei gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia e Forza Italia, portando la voce del personale dell’Aeronautica Militare e, più in generale, dell’intero comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico.

All’incontro hanno partecipato, per Fratelli d’Italia, il Senatore Alberto Balboni e l’Onorevole Maria Cristina Chiesa; per Forza Italia, il Senatore Maurizio Gasparri, l’Ononrevole Alessandro Cattanaeo, l’Onorevole Paolo Barelli, l’Onorevole Antonino MinardoPresidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati – e l’Onorevole Luisa Regimenti.

Erano inoltre presenti autorevoli rappresentanti di tutte le sigle sindacali del comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico, in un confronto costruttivo e partecipato sui temi centrali per il personale militare e civile del settore.

Per AMUS, la delegazione era composta dal Segretario Generale Guido Bottacchiari, dal Segretario Nazionale e Responsabile della Comunicazione Mario Troccoli, e dai Segretari Nazionali Luca Palmieri e Dario Parlato.

Nel suo intervento, Bottacchiari ha ricordato come AMUS rappresenti oggi la sigla più ampia e strutturata dell’Aeronautica Militare, con doppia rappresentatività – per il personale contrattualizzato fino al grado di Capitano e per i dirigentirisultando l’unica organizzazione dell’Aeronautica ad avere titolo di rappresentanza anche dirigenziale. Dal maggio 2023, AMUS si è inoltre affermata come voce unitaria del comparto Difesa, divenendo portavoce delle istanze comuni di Carabinieri, Esercito, Marina e Aeronautica nei principali tavoli istituzionali, fino all’ultimo incontro del 22 luglio con il Ministro della Difesa.

La legge 46/2022 relativa alle rappresentanze sindacali militari è stata fatta – ha detto – ma con il freno a mano tirato. Comprendiamo la prudenza dovuta alla delicatezza del comparto, ma alcune norme di fatto impediscono la piena operatività delle sigle rappresentative. Servono correttivi per consentire ai sindacati di svolgere davvero il proprio ruolo”.

Il Segretario Generale ha portato esempi concreti: dall’impossibilità di stipulare convenzioni con CAF e patronati indipendenti, all’assenza di strumenti di comunicazione diretta con il personale. “Sono tre anni che chiediamo di poter operare alla pari degli altri sindacati pubblici, nel rispetto della legge, ma senza vincoli che di fatto svuotano di contenuto la rappresentanza”.

Passando ai temi di sostanza, Bottacchiari ha ribadito la posizione di AMUS sul recupero del potere d’acquisto e sul necessario riordino delle carriere e delle risorse: “In vent’anni il comparto ha perso circa il 25% del potere d’acquisto. Non è colpa di questo Governo, che anzi ha stanziato il 6% e risorse per i due rinnovi successivi – un fatto storico che abbiamo pubblicamente riconosciuto – ma oggi serve un ulteriore passo politico: soluzioni specifiche e strutturali per Difesa e Sicurezza”.

Tra le proposte, anche una defiscalizzazione dell’indennità operativa, che permetterebbe un incremento netto degli stipendi senza ulteriori oneri di spesa pubblica, oltre a un piano di riordino delle carriere per marescialli, sergenti e ruoli tecnici, “oggi penalizzati da percorsi lenti e carichi di responsabilità non riconosciute”.

Centrale, poi, il richiamo al nodo della previdenza del personale militare, che – ha sottolineato Bottacchiari – rischia di diventare la vera emergenza dei prossimi anni: “Tra cinque anni andranno in pensione i primi colleghi interamente nel sistema contributivo, con perdite che potranno arrivare al 40%. Non è accettabile per chi ha servito lo Stato per una vita intera. Il fondo dedicato, previsto dalla legge bipartisan Gasparri-Pinotti, è oggi largamente insufficiente”.

AMUS ha ribadito la necessità di un patto di legislatura che affronti con realismo i nodi di carriere, potere d’acquisto e previdenza, senza rimandare ancora interventi strutturali.

“Siamo al terzo anno di Governo e alla penultima legge di bilancio della legislatura. È il momento delle decisioni. Chi crede che tutto vada bene, guardi alle sensazioni reali del corpo sociale: carriere stagnanti, stipendi erosi, giovani che scoprono di andare in pensione col 60% dell’ultimo stipendio. Serve un segnale politico forte, perché anche le componenti più dialoganti e istituzionali del comparto rischiano di restare senza voce”.

AMUS si conferma dunque come sindacato generalista, istituzionale e costruttivo, ma al tempo stesso fermo nelle sue richieste. “Non vogliamo arrivare a proteste di piazza, ma a decisioni di governo. È il momento della responsabilità, per tutti: per noi, per il Parlamento, e per chi ha il compito di guidare le Forze Armate verso un futuro più equo e sostenibile.”

ISCRIVITI AD AMUS e PARTECIPA! Il cambiamento è già cominciato.

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