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AMUS a Palazzo Chigi: la voce del personale militare finalmente al centro del confronto

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Altissimo livello istituzionale del consesso, per riportare al centro le esigenze degli uomini e delle donne in uniforme

Come anticipato nel nostro articolo:
https://amus-aeronautica.it/press/amus-convocata-a-palazzo-chigi/  nella giornata di ieri 09 dicembre una delegazione AMUSguidata dal Segretario Generale Guido Bottacchiari e dal Segretario Nazionale con delega alla Comunicazione Mario Troccoliha partecipato all’incontro convocato presso Palazzo Chigi.

Tra le autorità convenute erano presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro delle Vedove e il consigliere di Palazzo Chigi Stefano Caldoro.

Una cornice istituzionale di massimo livello che ha confermato il forte interesse politico verso il Comparto Difesa e Sicurezza.

UN RICONOSCIMENTO STORICO 

Nel suo intervento, il Segretario Generale AMUS ha rimarcato l’importanza dell’impegno governativo

“È un unicum nella storia repubblicana che siano state allocate risorse contrattuali fino al 2030 per il Comparto Difesa e Sicurezza. Questo va riconosciuto con onestà intellettuale”.

Parole chiare, che evidenziano un cambio di passo significativo rispetto al passato.

REGOLE DEL GIOCO, RAPPRESENTANZA E RUOLO NEGOZIALE 

Bottacchiari ha ricordato il lavoro congiunto promosso da AMUS, che già il 22 luglio – come portavoce di 18 sigle sindacali del Comparto – aveva sottoposto al Governo una piattaforma unitaria con proposte tecniche e normative sulla rappresentanza.

“La rappresentanza sindacale militare è nata con una legge prudente, ma in questi quattro anni non si sono verificate derive né abusi. Ci attendiamo ora un riconoscimento pieno del ruolo negoziale, per dare sostanza alla democrazia interna di uno strumento che deve rappresentare davvero il personale”.

Un messaggio fermo e responsabile, che AMUS continuerà a portare avanti nei tavoli istituzionali.

STRAORDINARI E TRATTAMENTO ECONOMICO 

Uno dei temi più urgenti toccati riguarda la forte disparità delle retribuzioni straordinarie

Bottacchiari ha evidenziato come il personale delle Forze Armate continui a essere penalizzato da strumenti ormai obsoleti:

“Il compenso forfettario di impiego e il compenso di guardia continuano a retribuire molto meno delle ore di straordinario del personale civile e di polizia”.

Ha inoltre ricordato che il divario di risorse è evidente

“Se ai militari arrivano 250 milioni su oltre un miliardo destinato al comparto Sicurezza, è chiaro che qualcosa non torna”.

PREVIDENZA DEDICATA: LA PRIORITÀ 

Per ragioni di tempo non è stato possibile affrontare in modo esteso il tema della previdenza dedicata, ma AMUS ha ribadito con forza la propria posizione:

“Bisogna necessariamente intervenire con uno strumento ad hoc. Non esiste che un 3% di complementare possa colmare un gap di almeno il 40% creato dal sistema contributivo puro. La previdenza dedicata è una necessità, non un’opzione”.

Un tema centrale, che AMUS riporterà con determinazione ai prossimi incontri istituzionali.

SPECIFICITÀ MILITARE E NECESSITÀ DI VALORIZZAZIONE CONTRATTUALE

Nel corso dell’intervento, AMUS ha inoltre evidenziato la necessità di rafforzare in modo organico il riconoscimento della specificità del personale militare, non soltanto sul piano previdenziale ed economico, ma anche attraverso una più moderna architettura contrattuale.

È stato rilevato come sia il personale contrattualizzato, sia quello appartenente all’area dirigenziale, necessitino di strumenti più adeguati a valorizzare professionalità, responsabilità e peculiarità operative. In tale ottica, il Segretario Generale ha richiamato l’importanza di intervenire anche sulle materie, ampliandole, sulle modalità di finanziamento del contratto dei dirigenti (oggi caratterizzato da margini esigui e meccanismi non più coerenti con l’evoluzione delle Forze Armate) e sulla sua equa ripartizione tra Difesa e Sicurezza.

L’obiettivo deve essere quello di promuovere maggiore premialità della leadership, premiando il merito, l’esperienza, la capacità gestionale e il ruolo centrale che quadri e dirigenti rivestono nel garantire funzionalità, sicurezza e continuità operativa dello strumento militare.

Un rafforzamento complessivo – ha sottolineato AMUS – che deve procedere di pari passo con la valorizzazione della specificità, quale elemento identitario e giuridico del personale militare al servizio del Paese.

ESODO DEL PERSONALE SPECIALIZZATO 

Accennato ma non approfondito, per motivi di agenda, il tema dell’esodo del personale specialista delle Forze Armate.

“Stanno andando via masse critiche di specialisti. È la spina dorsale dell’A.M. Servono strumenti moderni di permanenza in servizio, modelli di retention adeguatamente retribuiti, misure già sperimentate con successo nel settore civile oltre ad un generale riordino dei ruoli e delle carriere, con valorizzazione dei Marescialli e Luogotenenti nei ruoli direttivi di Forza armata”.

Una questione di assoluta rilevanza operativa, che AMUS considera prioritaria e per cui bisogna provvedere anche con un piano di reclutamenti straordinari per far fronte al turn over attualmente in atto.

CONCLUSIONI 

L’incontro di oggi rappresenta un passo avanti importante per il personale militare

La presenza di così alte autorità e la qualità del confronto dimostrano che la voce dei militari sta finalmente trovando lo spazio che merita nei luoghi decisionali del Paese.

AMUS continuerà a operare con serietà, equilibrio e determinazione per tutelare il personale e consolidare quanto ottenuto.

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