Malumori all’orizzonte, ma vogliamo essere fiduciosi
Apprendiamo “con attenzione” delle parole riferite dal Ministro della Funzione Pubblica, Dott. Zangrillo, in merito ai fondi da stanziare per il tanto atteso rinnovo contrattuale del personale appartenente al pubblico impiego.
A premessa, ci teniamo a ribadire che il contratto di lavoro, riferito a tutti gli uomini e donne in uniforme, ovvero del Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico, è scaduto già nel 2021; pertanto occorrerà che, per il successivo triennio, il Governo stanzi i fondi necessari per far fronte alle criticità sofferte anche dal personale con le stellette, con riguardo soprattutto al “carovita”, in ascesa netta a doppia cifra percentuale. Come poc’anzi riferito, il Ministro ha già annunciato che è suo intendimento riuscire a portare a compimento, in maniera decisa, il rinnovo stipendiale, per tutto il personale del pubblico impiego, già entro il prossimo 2024, prevedendo di allocare le somme necessarie per il triennio di riferimento. Le parole lasciano ben sperare, ma i fatti, almeno per il momento, lasciano trapelare qualche nube all’orizzonte.
Abbiamo infatti stimato che occorreranno dagli 8 ai 12 miliardi per far fronte a tutti i rinnovi previsti per i contratti del personale appartenente alla Pubblica Amministrazione ma il Governo, nella bozza di Nota del DeF (Documento di Economia e Finanza) relativa alla prossima manovra finanziaria, “parrebbe” aver recuperato solo 4 miliardi (frutto delle stime al rialzo del PIL italiano in ambito Eurozona) e che saranno presumibilmente utilizzati per far fronte al taglio del cuneo fiscale ed al caro bollette.
Facendo un riferimento preciso e dettagliato a quanto avvenuto negli ultimi anni, con stime anche per l’imminente futuro, affermiamo che l’inflazione accertata per il 2022 è stata pari all’ 8,1%, per il 2023 al 6% e per il 2024 al 2,3% presumibile; un totale, quindi, pari al 16,4% per tutto il triennio 2022-2024.
Se consideriamo, di contro, che lo scorso contratto stipendiale per i militari è stato caratterizzato da un aumento medio del 4,28% (pari a 128€ lordi), per il nuovo contratto dovrebbero essere messi a disposizione fondi per un incremento medio lordo pari a circa 480€ (ovvero 3,7 miliardi di euro), oltre alle risorse da destinare alla cosiddetta “vacanza contrattuale” per tutto il periodo precedentemente caratterizzato dal mancato rinnovo; soprattutto se si tiene conto della necessità di finanziare la cosiddetta “specificità” del personale del Comparto Difesa e Sicurezza, sempre enunciata a parole, ma troppo spessa dimenticata nella sua dimensione giuridica e soprattutto economica. Nel merito, con riferimento a quanto accaduto nell’ultima procedura contrattuale, occorre sottolineare che il Ministro Zangrillo ha fortemente voluto “un incremento una tantum pari all’1,5% della retribuzione tabellare” per tutti i pubblici dipendenti (e per il solo anno 2023), a titolo di anticipazione del previsto rinnovo contrattuale; come noto, purtroppo, risorse pressoché esigue e che hanno solo parzialmente mitigato la gravissima inflazione che ha colpito l’Italia e l’Europa nell’ultimo periodo.
Ora, come Sindacato assolutamente vigile e generalista, saremo particolarmente attenti, nel sensibilizzare la politica tutta ed il governo sui temi economici e stipendiali riferiti agli uomini e donne in azzurro, pur riconoscendo le difficoltà complessive del momento storico in cui ci troviamo.
AMUS – Aeronautica appartiene alla più grande “Rete Sindacale Militare” del Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico, costituita dai principali Sindacati militari dei Carabinieri, dell’Esercito e della Marina e, in virtù di questa forte “comunione di intenti” sarà particolarmente forte nel far valere tutte le sue fondamentali prerogative, nella procedura di contrattazione che avverrà presumibilmente già dal prossimo 2024.
A tal fine, ricordiamo che al 31 dicembre di quest’anno, il dicastero Difesa censirà ufficialmente le deleghe stipendiali (ovvero le iscrizioni) sottoscritte dal personale militare nei confronti dei Sindacati militari (cd. APCSM), allo scopo di identificare le Associazioni Nazionali maggiormente rappresentative e che saranno, quindi, convocate ai tavoli negoziali in Funzione Pubblica, e con le quali l’Amministrazione si interfaccerà per tutte le criticità relative alla vita degli uomini e donne con le stellette.
AMUS è oggi il primo Sindacato dell’Aeronautica Militare (e questo lo raccontano i numeri) ed è proprio per questo che spetta a voi, uomini e donne in azzurro di ogni ordine e grado, permetterci di aiutarvi con il massimo della forza ed incisività, lì dove la Forza armata non ha voce, nel superiore interesse della collettività ed a vantaggio della qualità della vita del singolo.
ISCRIVITI AD AMUS, partecipa attivamente a questo cambiamento epocale che vede finalmente l’uomo al centro del dibattito politico.
Come militari siamo e saremo sempre consapevoli e fedeli al giuramento prestato, ma lavoreremo senza sosta perché si realizzi la giusta equità sociale anche per tutti coloro che indossano l’uniforme, ed al pari di tutti i cittadini della Repubblica.
Continuate a seguirci!
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