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Personale A.M. ritardi inaccettabili. Eterne attese per indossare il grado meritato

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AERONAUTICA MILITARE: l’Uomo al centro.

Tra i vari e prioritari condivisibili concetti espressi dall’attuale Capo di S.M.D. quando assunse nel  2016 l’incarico di Capo di SMA vi era l’ambizione di rappresentare l’Aeronautica 4.0 dando particolare rilevanza al principio dell’ ”Uomo al centro”, perché per raggiungere tale obiettivo si rendeva necessario un rinnovamento radicale, rivoluzionario, tale da non poter essere imposto con un processo dall’alto verso il basso.

A distanza di qualche anno, a prescindere dalle diverse sensazioni che il personale di tutti i ruoli avverte ovvero se si sente o meno parte integrante, essenziale e al centro delle politiche militari cosicché tale obiettivo possa dirsi raggiunto, ci pare opportuno tirare le prime somme prendendo a riferimento ciò che quotidianamente ci viene rappresentato dalla gran parte dei nostri iscritti, percezioni che paiono stridere appunto con il principio succitato.

Basti pensare come sembrano divenuti comuni sentimenti quali frustrazione, impotenza, mortificazione talvolta scaturiti durante l’esecuzione o la semplice trattazione di attività amministrative.

In parte ciò sembra derivare da problematiche aventi connotazioni tipiche del singolo Ente, spesso originate dalla particolarità operativa del Reparto e/o da specifiche interpretazioni, non sempre condivisibili, delle normative che i Comandanti e/o gli Uffici forniscono al proprio personale.

Ma ciò che notiamo essere sintomatico di quella percezione comune di sentirsi “discriminati” con motivazioni che difficilmente trovano accoglienza nel personale è la generica “lentezza” con la quale la Forza Armata Azzurra sta dando esecuzione a quanto previsto dal Decreto Legislativo 27 Dicembre 2019, n. 173 (cd. Correttivo al riordino dei Ruoli).

L’atavico ritardo con il quale si concludono le procedure di Avanzamento (ci si riferisce in particolare ai ruoli Graduati e Sottufficiali) è stato più volte oggetto di particolare attenzione, anche in ambito di Rappresentanza Militare. Sembra esserci ormai la consapevolezza da parte di tale personale di sentirsi eternamente in attesa di ricevere il grado che gli spetta quasi facesse parte integrante della propria vita lavorativa. E ciò è derivato anche dal “tappo” che si è venuto a creare dopo il Riordino dei Ruoli del 1995.  Da quella data, infatti, vi sono tipologie di personale il cui libretto caratteristico sarà ormai visto come parte integrante dell’arredo stesso degli uffici delle Commissioni di Avanzamento.

Il militare dell’AM, a seguito delle aliquote di avanzamento di questi ultimi due anni, si vede oltremodo penalizzato rispetto ai colleghi di altre FF.AA. anche dalle tardive conclusioni dei giudizi che pone tale personale in una condizione gerarchico-funzionale che rasenta talvolta l’imbarazzo.

Trattasi di ritardi dovuti ai più svariati motivi, e che siano causati dagli Enti Centrali o Periferici poco importa. Ecco perché spiace costatare come il nobilissimo concetto di “Uomo al centro” si sia dovuto scontrare con queste più che imbarazzanti realtà faticosamente giustificabili.

Vari sono i sentimenti di malcontento, derivanti da differenti situazioni specifiche.

Non è facile per l’Aviatore sentirsi garantito quando, ad esempio, operando in ambito Interforze vede da un giorno all’altro colleghi, spesso meno anziani, indossare un grado superiore o la qualifica apicale nel ruolo di appartenenza sol perché indossa una divisa di diverso colore.

E cosa dire dell’autorità – sminuita –  che verrà immancabilmente percepita dal collega di altra F.A. se era posto alle sue dipendenze? Oppure in ambito di attività congiunte (ad esempio i Servizi di Vigilanza) che prevedono differenti incarichi in base al grado rivestito?

Quanto sopra non può che ripercuotersi in negativo nei rapporti di carattere funzionale tra commilitoni, senza sottovalutare l’aspetto umano che, essendo parte integrante di una compagine caratterizzata dalla Gerarchia, rimane quello di soddisfare proprio un bisogno primario per l’ambito militare.

Per quanto sopra, l’AMUS-AERONAUTICA, nel porsi come obiettivo principale quello di stimolare le SS.AA. affinchè pongano fine a tale insopportabile incongruenza, ha nel frattempo attivato i propri servizi legali per verificare se è altresì opportuno inoltrare, in superamento dei termini massimi per esprimere i giudizi di valutazione, apposita istanza nei confronti dell’Amministrazione al fine di tutelare gli interessi giuridici ed economici del personale rappresentato.

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