Organizzazioni Sindacali del comparto sicurezza e difesa. Si tuteli il sistema pensionistico del personale nel rispetto della specificità di status e d'impiego.
Roma, 14 novembre 2025
Le scriventi sigle sindacali, rappresentative a livello nazionale del comparto difesa e sicurezza, ribadiscono l’esigenza di prevedere nella Legge di Bilancio stanziamenti di risorse per il rifinanziamento del fondo perequativo dei trattamenti pensionistici.
Ciò, si rende necessario al fine di avviare, tempestivamente, un tavolo di confronto per l’attuazione della previdenza dedicata, fondamentale per compensare i gravi danni economici arrecati al personale a causa del mancato avvio della previdenza complementare.
Analogamente, così come rivendicato da tempo in ogni sede, rammentano l’assoluta contrarietà al contenuto degli articoli 42 e 43 dell’attuale testo della Legge di Bilancio e chiedono, con fermezza, il loro immediato stralcio in coerenza con gli impegni politici ed istituzionali già assunti nel corso delle recenti interlocuzioni con vari rappresentanti parlamentari.
La riduzione dei tempi di erogazione del TFS da 12 a 9 mesi, peraltro, prevista dall’art. 44 della bozza, si sta rivelando una mera scelta demagogica, che non soddisfa affatto il personale e non risulta congrua rispetto ai principi tracciati dalla Consulta in materia.
Si evidenzia che il personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate è tutelato da una normativa speciale, fondata sul principio di specificità, riconosciuto dall’articolo 19 della Legge n. 183/2010.
Tale principio riconosce la peculiarità di status e d’impiego del lavoro svolto dalle Forze di Polizia, dalle Forze Armate e dal Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad esse appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti.
L’attuale ordinamento prevede, per ragioni di efficienza e sicurezza operativa, la necessità di mantenere il Comparto giovane e fisicamente idoneo, anche nella considerazione che la struttura delle carriere, i limiti ordinamentali e i criteri di accesso e progressione sono stati concepiti proprio per garantire un continuo ricambio generazionale ed un adeguato equilibrio tra esperienza e prontezza operativa.
Le modifiche introdotte, incidendo sul sistema pensionistico e procrastinando l’uscita fisiologica dal servizio, rischiano di avviare un processo di invecchiamento futuro dell’intero comparto, invertendo così la tendenza auspicata al mantenimento di un comparto giovane, con il rischio di compromettere la futura capacità operativa del comparto.
Personale del comparto troppo anziano, non solo diventa meno efficiente sotto il profilo fisico e operativo, ma subisce anche un impoverimento di competenze innovative e di adattabilità ai nuovi scenari di sicurezza.
Le tematiche in discussione minano, dunque, la fiducia del personale nelle istituzioni e violano il principio di tutela delle legittime aspettative, fondamentali per la coesione e la motivazione del personale in uniforme.
Nel corso delle interlocuzioni istituzionali più recenti, diverse forze politiche e rappresentanti di Governo hanno riconosciuto le criticità evidenziate, assicurando un impegno formale e concreto per il loro stralcio o la loro revisione.
Alla luce di tali impegni, il mantenimento nella legge di bilancio di tali previsioni peggiorative sarebbe non solo ingiusto, ma anche incoerente con le promesse pubbliche fatte al personale del Comparto Difesa e Sicurezza, con il rischio di minare la stessa credibilità delle istituzioni e del dialogo sociale.
Una legge di bilancio che non tenga conto di tali specificità non è solo iniqua, ma anche dannosa per la sfera motivazionale del personale, nonché per l’efficienza della sicurezza e della difesa nazionale.
Rivendicazioni essenziali, che si aggiungono alle altre espresse durante le audizioni, e che si inseriscono in una più ampia richiesta di riconoscimento e tutela complessiva dei diritti del settore.
I Sindacati firmatari, pertanto, chiedono con fermezza, lo stanziamento di risorse per la previdenza dedicata, lo stralcio degli articoli 42 e 43 dal testo della Legge di Bilancio, nel rispetto della legge sulla specificità e delle esigenze operative del settore, nonché la rivisitazione delle tempistiche di erogazione del TFS rendendole meno afflittive e in linea con i principi tracciati dalla Corte Costituzional
L. Nitti E. Taverna G. Bottacchiari A. Messina V. Piscozzo M. Votano M. Palmas R. Mangione A. Malcangio P. De Vita W. Greco A. Duca F. Zavattolo A. Nicolosi L. Tesone. M. Zetti F. Gentile
Sindacato Militare “AMUS – Aeronautica”
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