Comparto Difesa e Sicurezza: le rappresentanze militari scrivono al Governo. “Serve una riforma vera, non più rinviabile”
Roma, 4 novembre 2025
Le principali Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari (APCSM) del Comparto Difesa e Sicurezza – tra cui AMUS – Aeronautica, unitamente ad altre nove sigle rappresentative – hanno sottoscritto una lettera congiunta indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri della Difesa, dell’Interno e dell’Economia e delle Finanze, nonché al Sottosegretario di Stato alla Difesa e al Capo di Stato Maggiore della Difesa.
L’iniziativa, dal valore politico e istituzionale di rilievo, richiama la necessità di una riforma organica e strutturale delle carriere, del trattamento economico e del sistema previdenziale del personale in uniforme, in coerenza con le nuove esigenze operative e con l’evoluzione degli scenari geopolitici.
Le richieste
Le sigle firmatarie sottolineano come l’attuale quadro normativo e retributivo sia ormai inadeguato a sostenere le sfide di un mondo multipolare, caratterizzato da minacce ibride e tecnologie disruptive.
La contrazione degli organici, l’invecchiamento medio del personale e la stagnazione dei percorsi di carriera impongono una risposta rapida e sistemica.
Le APCSM chiedono pertanto:
- un riordino complessivo delle carriere che superi il sistema dei ruoli chiusi, introducendo percorsi aperti e meritocratici;
- la stabilizzazione più rapida del personale volontario, con tutele e diritti analoghi a quelli del servizio permanente;
- la valorizzazione dei Luogotenenti e Primi Luogotenenti in ruoli direttivi coerenti con le responsabilità esercitate;
- il riconoscimento delle competenze tecniche e specialistiche maturate nei ruoli operativi e nei ruoli speciali;
- una riforma della Dirigenza militare, con modelli di leadership basati sul merito e retribuzioni legate ai risultati, dotate di piena valenza contributiva e previdenziale, superando la logica della “massa salariale” tra Forze armate e Forze di polizia.
Il nodo retributivo e previdenziale
Il comunicato evidenzia che negli ultimi vent’anni il personale del Comparto ha subito una perdita del potere d’acquisto pari a circa il 25%, solo parzialmente compensata dai recenti rinnovi contrattuali.
A fronte di un aumento programmato della spesa militare fino al 2,5% del PIL entro il 2028, le sigle richiedono che una parte significativa delle risorse sia finalmente destinata al personale, vero motore del sistema difensivo nazionale.
Le organizzazioni chiedono inoltre l’istituzione di un sistema previdenziale dedicato al personale militare, attraverso il rifinanziamento del Fondo per la perequazione previsto dalla Legge di Bilancio 2022 (art. 1, c. 95, L. 234/2021), per compensare le penalizzazioni dei lavoratori in regime contributivo puro (post 1996).
La posizione unitaria delle sigle
“Il Comparto Difesa e Sicurezza ha bisogno di riforme vere, non di aggiustamenti temporanei. La professionalità, il sacrificio e la disponibilità permanente del personale militare devono essere riconosciuti con strumenti concreti: carriere aperte, retribuzioni dignitose, una previdenza realmente specifica e una dirigenza moderna e meritocratica.”
Le sigle firmatarie esprimono piena disponibilità al dialogo e chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto con il Governo, in applicazione di quanto previsto dal D.Lgs. 165/2001, per individuare soluzioni normative e contrattuali sostenibili nel medio periodo.
Firmatari
Il documento è stato sottoscritto dai Segretari Generali delle principali sigle del Comparto Difesa e Sicurezza, tra cui: Guido Bottacchiari (AMUS), Pasquale De Vita (SINAM), Mauro Palmas (SIAMO), Antonio Tarallo (USIC), Marco Votano (LRM), Alfio Messina (SIAM), Francesco Gentile (ASPMI), Roberto Mangione (USMIA-MM), Warner Greco (SIM-MM) e Antonino Duca (SAM).
Le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari
del Comparto Difesa e Sicurezza
Sindacato Militare “AMUS – Aeronautica”
Via Appia Nuova, 281 – int. 1
00183 – Roma (RM)

