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Prevenzione sanitaria per il Personale Militare – Corsa al ribasso?

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Con grande stupore abbiamo appreso che la nota Polizza Sanitaria ONECARE, riservata al personale con le stellette, sarà per il futuro priva di tanti utili strumenti di medicina preventiva, per i quali avevamo in passato elogiato il lavoro fatto dal Dicastero Difesa

Si presume che, a seguito di un calcolo “costi/benefici” operato dalla azienda “ONECARE – Previline”, quest’ultima abbia optato per la definitiva rescissione dal contratto siglato con la Difesa, causa l’eccessiva onerosità dello stesso.

Eravamo stati positivamente sorpresi in passato quando la Difesa arrivò alla stipula di questo contratto di assistenza sanitaria riservato a tutto il proprio personale; tant’è vero che esprimemmo in maniera chiara ed ineludibile (clicca sul seguente link per visualizzare il nostro precedente intervento: Cassa Previline – piani esclusivi riservati al personale militare), il vivo apprezzamento per lo sforzo compiuto dal Dicastero in favore della salute dei propri uomini e donne, nonché delle relative famiglie.

Oggi, purtroppo, ci troviamo a dover sottolineare come, malgrado tutto, a pagare lo scotto di un mancato accordo fra le parti, debba essere ancora una volta il personale con le stellette. 

Parrebbe, infatti, che lo Stato Maggiore della Difesa, in accordo con gli Stati Maggiori di Forza armata e del Comando Generale dei carabinieri, a seguito della decisione di rescissione contrattuale operata dall’azienda in questione, abbia approntato un nuovo Disciplinare Tecnico (posto a base della gara europea appena pubblicata), in cui tutta la parte relativa al check-up annuale completo per uomini e donne, sia stato in gran parte espunto, riducendo di molto le prestazioni di medicina preventiva. Per sopperire, poi, a questa triste “mancanza” la Difesa avrebbe in animo di garantire tali forme di assistenza medico-preventiva, per il tramite dei propri Istituti sanitari militari di livello nazionale, regionale e locale (infermerie di Reparto).

Ci si permetta di nutrire forti dubbi in merito, non per scarsa volontà, ma per impossibilità manifesta, visti gli organici della Sanità Militare (con personale già ampiamente deficitario e che svolge mansioni molto superiori – in termini di mole lavorativa – alle proprie possibilità), lo stato delle strutture operanti e le risorse finanziarie allocate.

Di certo, non siamo assolutamente soddisfatti per come è stata sin qui gestita la vicendacon riguardo soprattutto al fatto che le sigle sindacali militari non sono state interpellate nel merito, forse perché consapevoli che mai avremmo potuto permettere che si agisse in tal senso, ma avremmo chiesto, nel caso, un maggiore impegno finanziario al Sig. Ministro. Nei fatti, si è invece agito da piccoli burocrati, formulando un taglio delle prestazioni.

La salute e la prevenzione vengono prima di ogni altra cosa, se davvero si tiene al proprio personale (non a parole ma nei fatti); ma si sa, spesso le due cose non sono consequenziali!

In conclusione, il Dicastero Difesa ha optato per l’estensione unilaterale del contratto con l’azienda ONECARE – Previline di ulteriori 6 mesi (ovvero fino al 31 marzo 2024); una mossa tesa a guadagnare tempo, nell’attesa che si apra qualche improbabile spiraglio all’orizzonte? Ce lo auguriamo.

Noi continueremo a vigilare sulla vicenda, già pronti a fornire il nostro contributo, ad ogni livello politico/militareaffinché si trovino le risorse necessarie per proseguire e migliorare, nel solco di quanto sinora operato in termini di assistenza e benessere del personale in uniforme.

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